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Canti per l’ accoglienza

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Benvenuto

 Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto
Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto
Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto
Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto

Sulla porta la maestra
un saluto alla finestra
è una cosa delicata
incomincia la giornata

Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto
Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto
Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto
Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto

Si saluta con il sorriso
è più dolce ogni viso
si saluto ogni bambino
con la mano ed un bacino

Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto
Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto
Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto
Benvenuto benvenuto, questo è il mio saluto

C’è chi arriva e chi va via
si saluta in allegria

Ascolta


La scuola è dei bambini

Andrea Lama

A scuola siamo in tanti si fanno giochi e canti

racconti e burattini la scuola è dei bambini

Nel parco c’è chi corre chi va sopra la torre

chi fa uno scivolone chi gioca col pallone

Da qui, da lì, di là, uscite un pò di casa

a scuola ci si sta a scuola è un’altra cosa

Da qui, da lì, di là, uscite un pò di casa

a scuola ci si sta a scuola è un’altra cosa

Da qui, da lì, di là, uscite un pò di casa

a scuola ci si sta a scuola è un’altra cosa

Da qui, da lì, di là, uscite un pò di casa

a scuola ci si sta a scuola è un’altra cosa

Nel gioco del mercato io compro

e dopo vendo quello che ho guadagnato

di nuovo me lo spendo

Con il mio corpo a palla salto

e poi rimbalzo affondo

e torno a gallo affondo e

mi abbasso e mi rialzo

La scuola è dei bambini

lasciateci sognare se noi restiam vicini

c’è sempre da imparare

La scuola è dei bambini lasciateci sognare

se noi restiam vicini c’è sempre da imparare

Dai dai dai resta a scuola e poi vedrai

Dai dai dai resta a scuola qui con noi

Ascolta

—————————————————-

Palloncino blu
Palloncino blu su, su, su,
Nel cielo se ne va su, su, su,
E canticchiando fa trallero lero là
Incontra una farfalla, le dice buona sera
Incontra una cornacchia
Mamma quant’è nera
Incontra un passerotto
Che non sa volare attaccati al mio filo
Se da mamma vuoi tornare
Palloncino blu su, su, su,
Nel cielo se ne va su, su, su,
E canticchiando fa trallero lero là
Palloncino blu giù, giù, giù
Nel mare se ne va giù, giù, giù
E canticchiando fa trallero lero là

Incontra un pesciolino gli dice buona sera
Incontra una balena, mamma com’è nera
Incontra un polipetto che non sa nuotare
Attaccati al mio filo se da mamma vuoi tornare

Palloncino blu giù, giù, giù
Nel mare se ne va giù, giù, giù
E canticchiando fa trallero lero là
Dal web
——————————————
Volta la carta
La donnina che semina il grano
volta la carta e si vede il villano.
Il villano che zappa la terra
volta la carta e si vede la guerra.
La guerra con tanti soldati
volta la carta e si vede i malati.
I malati con tanto dolore
volta la carta e si vede il dottore.
Il dottore che fa la ricetta
volta la carta e si vede Concetta.
La Concetta che fa i brigidini
volta la carta e ci sono i bambini.
I bambini che van per i campi
volta la carta e si vedono i lampi.
I lampi che fanno spavento
volta la carta e si vede il convento.
Il convento coi frati in preghiera
volta la carta e si vede la fiera.
La fiera con burle e con lazzi,
volta la carta e si vedono i pazzi.
I pazzi che cantano a letto
volta la carta e si vede lo spettro.
Uno spettro che appare e va via
volta la carta e si vede Lucia.
Lucia che fa un vestitino
volta la carta e si vede Arlecchino.
Arlecchino che fa gli sgambetti
volta la carta e ci sono i galletti.
I galletti che cantano forte
volta la carta e si vede la Morte.
La Morte che falcia la gente
volta la carta e non si vede più niente.
filastrocche.it


L’elefante con le ghette
L’elefante, l’elefante
con le ghette-ette
se le leva, se le leva,
e se le mette
se le leva, e se le mette
per potersi, per potersi divertir.
Una signora,una signora,
un poco grassa-assa
cade giù, cade giù
dal quinto piano
per fortuna c’era un ramo che la prese,
che la prese e la salvò.
La balena la balena poverina
sa che l’acqua sa che l’acqua le fa male
quando viene il temporale
si nasconde si nasconde in fondo al mar
Tre formiche,tre formiche,
in bicicletta-etta
fanno a gara, fanno a gara,
col diretto
ma la mosca per dispetto il diretto,
il diretto rovesciò
pom!pom!
———————————-
Whisky il ragnetto
Whisky ,il ragnetto che sale la montagna
la pioggia lo bagna
e Whisky cade giù, giù, giù!
Ma ecco esce il sole
e Whisky si è asciugato
risale la montagna e va sempre più sù, sù, sù!
Sulla montagna c’è una casetta
con una streghetta
che se lo vuol mangiar, gnam, gnam!
Ma Whisky è molto furbo
riscende la montagna
e va dalla sua mamma
e non la lascia più, più, più!
—————————
La mucca Carolina
La mucca Carolina
si sveglia la mattina
si mette le ciabatte
e beve tanto latte,
poi con la bicicletta
pedala in fretta in fretta
e va da sua cugina
la mucca teresina.
brucano l’erbetta
la mangiano in fretta in fretta
perchè hanno tanta fame
ma voglion le…banane!!
da Infanziaweb


La canzone della felicità

Se sei triste
e ti manca l’allegria
scaccia fuori la malinconia
vieni con me, ti insegnerò
la canzone della felicità!
Bom bom bom

Batti le ali
muovi le antenne
dammi le tue zampine
vola di quà
e vola di là
la canzone della felicità!


La canzone della scuola

Il tempo si allunga se sei a scuola
quando si gioca si accorcia e vola
Ascolto parole e conto i quadretti
faccio disegni dai bordi perfetti
Ma c’è una scuola che parla ai bambini
come la rondine ai rondinini,
li fa volare aprendo le ali
e sa che i voli non sono mai uguali
E via la polvere dalle parole
dentro la scuola può esserci il sole
apri le porte spalanca finestre
ridono i bimbi con le maestre..
ridono i bimbi con le maestre
Quanto pesa stare ferma nel banco
con un compagno seduto al mio fianco
la testa corre scavalca i muretti
w i disegni che non sono perfetti
La scuola è bella se accoglie i pensieri
così ogni giorno ne sai più di ieri
è viva e allegra se sa navigare
insegna ai bambini a conoscere il mare
E via la polvere dalle parole
dentro la scuola può esserci
il sole apri le porte spalanca finestre
ridono i bimbi con le maestre…
ridono i bimbi con le maestre
E via la polvere dalle parole
dentro la scuola può esserci il sole
apri le porte spalanca finestre
ridono i bimbi con le maestre…
ridono i bimbi con le maestre
Fonte

 

Altro materiale per l’accoglienza:

Poesie 

Lavoretti e addobbi

Striscioni, addobbi e altro


Filed under: Accoglienza, Canti, primo giorno di scuola, risorse didattiche, scuola Tagged: Canti per l' accoglienza, primo giorno di scuola

Cartello e scritta per l’ inizio del nuovo anno scolastico

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Accoglienza a scuola.

I primi giorni di scuola sono emozionanti, pieni di ansie e di paure…..per creare un clima rassicurante,allegro e ricco di colori non potevano mancare cartelli e scritte per addobbare l’ atrio e la porta dell’ aula, ed accogliere così, i bambini al loro primo ingresso a scuola e al loro rientro.

cartello per porta

Basta cliccare sull’immagine , stampare e colorare.

Buon anno e buon lavoro a tutti!

Bentornati 2016

Altre risorse per l’ accoglienza :

Canti
Contrassegni e corredo scolastico
Lavoretti ,addobbi. 
Poesie per il primo giorno di scuola
Striscioni e bandierine


Filed under: Accoglienza, Addobbi, cartelli scolastici, disegni, Inizio scuola, Lavoretti scuola, poesia, primo giorno di scuola, risorse didattiche, scuola, striscioni Tagged: accoglienza a scuola, ADDOBBI aula, Cartello, Lavoretti per l' accoglienza, primo giorno d scuola, risorse didattiche, striscione

Poesia per spiegare il terremoto ai bambini

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Poesia per spiegare ai bambini il terremoto e le sue conseguenze devastanti,atroci e orribili.
Il terremoto non guarda in faccia a nessuno, siamo noi uomini a dover difenderci con la prevenzione, con la responsabilità e con il rispetto per la natura.
Incominciamo a rispettare l’ ambiente e a rispettare le leggi,in questo caso , edilizie…
molte catastrofi si sarebbero potute evitare e tante lacrime per i bambini e adulti coinvolti non si sarebbero versate.

Salta,salta
Salta, gioca,
ballerina Gira
e il cielo si avvicina
Sopra e sotto,
a destra e a manca
E la terra non si stanca
Balla, cade e si rialza
Una palla che rimbalza
Un elastico, una fionda
La mia terra è tutta tonda
Lei respira
e pur si muove
Come Marte, il Sole
e Giove
Non lo fa per cattiveria
Ma ora la questione è seria
Ora che è crollato tutto
Che il paese è ormai distrutto
Noi vogliamo costruire
Nuove case per dormire
Nuove scuole per studiare
Nuovi parchi per giocare
Noi vogliamo ritornare
A sorridere e scherzare
Ingegneri e architetti
Fate tanti bei progetti
Costruite tetti e muri forti,
solidi e sicuri
Salta, gioca,
ballerina
Gira e il cielo
si avvicina
Un elastico,
una molla
Un aereo che decolla
Gira gira
gira in tondo
Quant’è bello
e grande il mondo
Senz’alcuna differenza
Di colore o provenienza
[Viviana Hutter]


Filed under: Educazione ambientale, filastrocche, poesia, scuola Tagged: bambini, educazione ambientale, Poesia, rispetto per l' ambiente, SCUOLA, terremoto

Primo giorno di scuola

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Racconti per l’ inizio dell’ anno scolastico

Primo giorno di scuola sul mare
C’era una volta, e c’è ancora, un gabbiano di nome Germano.
Germano è un tipo speciale: è un maestro gabbiano e quindi è molto considerato nella sua comunità. Ma ora vi racconto cosa è accaduto.
Quel primo giorno di scuola era proprio una giornata particolarissima per due motivi: primo, Germano festeggiava il suo decimo anno dell’ incarico; secondo: la giornata si preannunciava un po’ burrascosa e non sarebbe stata una lezione facile quella da tenere con i piccoli gabbiani!
Quando furono tutti in fila, Germano li guardò: erano tutti ansiosi di incominciare le lezioni di volo speciale. Alcuni erano spaventati e cercavano di nascondere il loro tremore. Volare e volare bene, con intelligenza e buon senso non era facile, anche se l’istinto li avrebbe aiutati.
Il vento era ancora di modesta entità, ma guardando le nuvole nere che si avvicinavano minacciose, Germano avvisò:
“Cari ragazzi, questa prima lezione non sarà facile, dovrete avere coraggio e saggezza, per affrontare la prima burrasca della vostra vita!”
Il bulletto in prima fila osservò:
“Io sono pronto, non ho certo paura!”
“Mi fa piacere sapere che sei coraggioso, ma poi vedremo se saprai anche applicare la tua dote con astuzia e competenza!”
Il bulletto aprì le ali e scrollò infastidito il capino in risposta all’osservazione di Germano, che nel linguaggio degli uccelli vuol dire: cosa credi, che io non sappia il fatto mio?
Tutti guardarono immobili Germano: cosa avrebbe fatto il grande maestro a quell’insolente?
Ma Germano sapeva di dover aspettare, che la lezione sarebbe arrivata, col tempo!
Quand’ ecco un nuovo arrivo: un piccolo gabbiano si stava avvicinando al gruppo, saltellando malamente. Il bulletto accolse il nuovo arrivato con un sogghigno:
“Che ci fa Senza-zampa a scuola?”
“Zitto tu!” replicò un gabbianello grigio infastidito.
“Certo, tutti sono a scuola per imparare e la prima lezione sarà proprio accettare tutti, ciascuno con le proprie differenze!” confermò Germano, il maestro gabbiano, mentre il cielo si oscurava in fretta e il nuovo venuto, rivolgendosi con simpatia al gruppo disse:
“Buongiorno maestro, salve ragazzi, scusate il ritardo…”
“Ricorda, piccolo gabbiano, arriva sempre puntuale ai tuoi appuntamenti con la vita, sii preciso e attento e la vita stessa ti premierà per la tua costanza e ti insegnerà i suoi segreti!” aggiunse Germano.
I gabbianelli nascosero in segno di soddisfazione la testa sotto l’ala sinistra. Solo il bulletto di turno sbruffò un poco, senza farsi troppo notare: il gruppo non lo degnava di uno sguardo, peccato!
Il mare intanto si faceva minaccioso e i cavalloni s’infrangevano sulla spiaggia sabbiosa creando gorghi impetuosi sull’arenile. Tra breve si sarebbero scatenate anche le nubi con il loro carico di pioggia. Qualche gabbiano adulto volava basso, lanciando striduli gridi di avvertimento, mentre il vento cominciava a far vibrare tutto lì attorno e i piccoli della scuola del maestro Germano rabbrividirono un poco, arruffando le piume, mentre lo ascoltavano:
“Seconda lezione: come trovare riparo prima che si scateni la tempesta! Guardate e fate lo stesso…”
Tutti partirono con lui, ma non era facile volare controvento. Germano si accorse che il più piccolo aveva qualche difficoltà: pigolava e indietreggiava mentre il piccolo stormo stava facendosi largo nella furia. Germano pensò che aveva visto burrasche peggiori, ma per i piccoli era una bella prova!
Germano diede qualche consiglio al gruppo e poi si voltò verso il piccolo impaurito, ma prima di affiancarsi a lui, si accorse che Senza-zampa aveva già avviato la strategia di salvataggio. Con maestria si era messo davanti a lui, seguendo gli sbandamenti del compagno, lo stava affiancando correggendo la rotta di volo controvento e incitandolo a resistere e a padroneggiare la paura:
“Non avere paura, stai dietro a me che sono più grosso e seguimi, apri le ali più che puoi… tendile verso il mare aperto e poi sottovento!”
E il piccolo, con un sussulto, lo seguì con fiducia.
Germano sbirciò l’ultimo arrivato con sospettosa sorpresa e diede un’occhiata al gruppo che stava seguendo con tenacia i suoi insegnamenti.
Solo il bulletto arrancava controvento, a casaccio, esibendosi in qualche maldestra operazione di volo e intralciando spesso gli altri, che gli volavano accanto. A Germano sembrava di rivedersi da piccolo, quando gli pareva di saper davvero far tutto, senza l’aiuto di nessuno: quanto tempo era passato e quanto aveva dovuto imparare, prima di diventare un maestro gabbiano!
Si affiancò al bulletto e lo incitò:
“Forza, tu devi essere padrone del vento, non lasciare che ti conduca dove vuole lui! Sei tu il padrone del volo, della tua vita…Tira fuori il meglio di te! Se voli con l’attenzione agli altri compagni, meriterai la loro stima e sarai felice, ricordalo! ”
Il bulletto lo guardò con gratitudine e un guizzo di simpatia lo percorse, poi tutti trovarono riparo sotto il pontile.
Si avvicinarono a Senza-zampa e gli tributarono gli onori di volo. Allora il bulletto gli si avvicinò, inarcando il corto collo:
“Sei abile e coraggioso, scusami per averti accolto male!”
Germano guardò verso il mare aperto. La burrasca infuriava ora più che mai, ma i suoi allievi erano al sicuro e per di più avevano imparato una gran quantità di nozioni. Si sentiva ancora più maestro, maestro di vita.
www filastrocche.it


 

Il primo giorno di scuola: che disperazione!

Questa mattina Giulia si sente come se toccasse a lei andare a scuola e non ad Elisa. Eppure le sembrava ieri il giorno in cui aveva tenuto in braccio quel fagottino e ora il pensiero di accompagnarla alla scuola dell’infanzia la spaventa, le sembra proprio di averla già persa.

Eccola qui, afferma entrando in camera, la mia piccola:

“Tesoro, chissà quanti amici troverai oggi con cui giocare…”.

Elisa la guarda e sorride, da giorni stanno parlando di questo momento ed Elisa ha capito che la scuola è un bel posto dove ci sono tanti giochi da fare e tanti bambini con cui divertirsi.

Si avviano tranquille verso la scuola, incrociano altre mamme con altri bambini e Elisa inizia piano piano a stringere di più la mano della mamma.

Giulia la guarda teneramente e si accorge che il volto di Elisa sta assumendo una strana espressione. Si direbbe che abbia un po’ paura.

Sono ormai davanti al cancello della scuola. Le altre mamme stanno già salutando i loro bambini e l’insegnante accoglie ognuno con un bel sorriso.

Si avvicina anche Giulia che per salutarla tenta di sciogliere la mano di Elisa dalla sua. Ma la piccola stringe più forte quasi a dirle non mi lasciare!

“Elisa, amore adesso tu resti con la maestra e più tardi la mamma …” .

Ma non finisce neanche di completare questa frase che Elisa scoppia in un urlo fragoroso, si avvingha alla mamma, si nasconde dietro le sue gambe, mette il viso dietro di lei, nella sua gonna e rimane incollata al suo corpo. Singhiozza disperata.

“Ma Elisa, che succede? Non c’è nulla da avere paura, qui ci sono tanti bambini, guarda..” cerca di rassicurare la maestra avvicinandosi a lei.

“Su amore, tutti gli altri bambini sono contenti, ti aspettano. La mamma torna dopo. Promesso!”.

L’insegnante fa segno alla mamma di lasciarle la bambina ma mentre Giulia cerca di staccarsi, Elisa si abbarbica ancora di più, rendendole difficile ogni movimento. Deve farlo con forza e per un po’ ci prova ma anche lei sembra in difficoltà. Vede la maestra che con il suo sguardo la incoraggia a lasciarla andare, ma intanto Elisa si dimena urla e singhiozza senza pausa.

Si sforza Giulia di mostrarsi decisa. In realtà sta malissimo. Si rende conto che lei pure non era pronta. Vorrebbe non essere lì, ma poi con forza si sgancia dalla piccola e la consegna alla maestra. Elisa urla come un pulcino disperato e abbandonato. Lei tenta di allontanarsi. Si rende conto che vorrebbe fuggire per non dover sentire quello strazio, ma poi all’insegnante:

“Guardi facciamo così, oggi torniamo a casa e magari ci prepariamo meglio per domani, non posso lasciarla qui in questo stato, non le pare?”

L’insegnante la guarda sorridendo e risponde:

“Signora, il primo giorno è così per tanti bambini ma un primo giorno ci vuole per staccarsi dalla mamma”.

“Si, capisco risponde Giulia ma forse lei è ancora piccola, sa potrebbe essere un trauma, non crede?”.

“Un trauma signora? Per chi per lei o per Elisa?”

 Giuliana Beghini Franchini & Giuseppe Maiolo

dal libro “Mamma che ridere” ed. Erickso

Da:www.officina benessere

 


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Primo giorno di scuola

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Poesia e biglietto per il primo giorno di scuola

Un nuovo anno scolastico sta per iniziare,i bambini sono impazienti di rivedere gli amici e raccontare la loro estate,i loro giochi e le loro avventure.

Anche noi maestre siamo emozionate di rivedere i bambini ,le colleghe e di iniziare una nuova avventura.

Certo, l’anno  scolastico è lungo e non mancheranno le volte che ci mancherà l’estate,ma sempre e solo pensando, a quanto ci regala questa nuova esperienza e a come arricchisce la nostra vita!biglietto primo giorno di scuola

IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA
Un tuffo al cuore
è il primo giorno di scuola.
Rivedere gli amici,
salutarsi con allegria,
raccontare esperienze,
scambiarsi sorrisi,
ritrovare la magia,
la voglia di studiare
e di giocare.
Un nuovo anno è iniziato,
rimbocchiamoci le maniche
che tante cose nuove dobbiamo imparare,
compiti, disegni
e lezioni dobbiamo fare.
Tra una risata,
una stretta di mano e
uno scherzetto alla maestra,
questo nuovo anno
sarà la nostra ricchezza!

126maestramaria

Altre risorse per l’ accoglienza :

Poesie

Canti

Lavoretti

Striscioni e bandierine

Racconti

Raccolta di risorse per l’accoglienza:

Maestro Roberto

Guamodì

A scuola con Poldo

Maestra Gemma

Rosalba Corallo

 


Filed under: Biglietti, Lavoretti, Lavoretti scuola, poesia, primo giorno di scuola, risorse didattiche, scuola, striscione bentornata, striscioni benvenuti Tagged: Accoglienza, iglietto primo giorno di scuola, Inizio scuola, Poesia, poetry and ticket for the first day of school, risorse didattiche

Copertine per quaderni

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Per tenere in ordine i quaderni, per agevolare il loro riconoscimento in cartella  e soprattutto per facilitare nei bambini la loro associazione  a una determinata disciplina,è utile utilizzare le copertine, meglio se allegre ,vivaci e colorate da loro .

FONTE

copertine_quaderni_scaricare_genitorialmente1copertine_quaderni_colorare_genitorialmente2

 

Altre copertine:

Copertina con topolini

copertina con trenino

Copertina con bruchetto

maestramery

Focusjunior

mammaebambini


Filed under: copertine per quaderni, didattica, materiale didattico, primo giorno di scuola, risorse didattiche, scuola Tagged: accoglienza a scuola, copertine per quaderni, Focusjunior, genitorialmente.it, maestramery, mammaebambini, pregrafismo, risorse didattiche, schede, schede didattiche, SCUOLA

Disegni da stampare per la scoperta del colore rosso

POESIE SUI NONNI

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Facciamo festa ai nonni! Il sorriso di un nonno: un tesoro da custodire tra le più grandi ricchezze della memoria. Anton Vanligt. —————————R…

Sorgente: POESIE SUI NONNI


Filed under: scuola

2 OTTOBRE: FESTA DEGLI ANGELI

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Festa degli angeli: poesie e lavoretti

Maestramaria

L’ angelo

Son sicuro che c’è
un Angelo con me
che cammina al mio fianco
muto, soave, bianco.
E se aiuto gli chiedo
m’aiuta e non lo vedo

http://www.il-fantamondo.com/filastrocche.htm

Preghierina all’Angelo Custode
“Angioletto del Signore

che mi guardi in tutte le ore,

Angioletto del buon Dio

fa’ che cresca buono e pio;

Sui miei passi regna tu Angioletto di Gesu’

http://rosarioonline.altervista.org/index.php/santorosario/sezione/it/preghiere/AngeloCustode

Basta una piccola impronta della manina per avere dei capolavori da dedicare ai nostri angioletti( dal web)

                            angeliangeli1

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Filed under: scuola

Biglietti per i nonni

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La festa dei nonni è una ricorrenza civile celebrata e riconosciuta in tutto il mondo .Nasce negli Stati Uniti nel 1978 e viene introdotta in Italia nel 1997 per ricordare l’ importanza dei nonni all’interno della famiglia e della società. Gli italiani celebrano questa ricorrenza il 2 ottobre, giorno in cui si ricordano gli angeli custodi,  perché i nostri nonnini con pazienza,dolcezza e tenerezza si prendono cura di noi. 
i-miei-angeli-colorati
biglietto-da-colorare-i-miei-angeli
nonni-eccezionali-coloratobiglietto-nonni-eccezionali-da-colorare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Altri biglietti qui
Lavoretti qui
Poesie qui
Poesie per gli angioletti qui


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Storia di un grappolo d’ uva da colorare

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Storiella da colorare sulla vendemmia

Maestramaria

frutto autunnale con stelle filanti

Anche noi ci prepariamo a vendemmiare colorando questa breve storiella, scoprendo così come l’uva diventa  vino

Alcune foto della nostra vendemmia

vendemmia halloween 003vendemmia halloween 007vendemmia halloween 006

Clicca per colorare la Vendemmia

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Filed under: scuola

Addobbi e lavoretti per l’ autunno

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Quest’ anno il nostro autunno è arrivato con la pioggia , i fiori  si sono riparati con un simpatico ombrellino a pois bianchi e per ripararsi dal primo venticello hanno indossato dei  simpatici cappellini .

Ombrello per riparare i fiori in autunno

 

muralescon porta autunnale

Il nostro alberello invece, si è adornato con foglie animate e spiritose, riciclo dello scorso anno, mentre dei piccoli funghetti  fanno compagnia alla scimmietta e ai gufetti che hanno fatto dell’albero la loro casettaAlbero autunnale addobbato con foglie animate

Ad accogliere i bimbi ogni mattina ci sono dei piccoli ombrellini con una pioggerellina  delicata

Per realizzare questi alberelli abbiamo seguito questo tutorial , e detto tra noi,non son così belli come nel video

Ombrellino per addobbare l' aula in autunno

Per l’aula abbiamo usato addobbi realizzati lo sorso anno e che troverete  qui.

 

Piove piove dappertutto

Cielo grigio. Tempo brutto.
Piove, piove dappertutto.
Fan la doccia i fiorellini
nelle aiuole dei giardini
e, nell’orto, il seminato
beve l’acqua d’un sol fiato.
Io, se piove, non mi cruccio
vado a spasso col cappuccio.

http://www.filastrocche.it

LA PRIMA PIOGGIA

 

Scendono le gocce della prima pioggia
che sui selciati ancor timida batte,
mentre settembre lietamente sfoggia
l’ardire delle sue bacche scarlatte.
E’ dolce il chiacchierìo di tante foglie
in capannelli sugli alberi spessi
come quello che fan sopra le soglie
le comari che parlan di interessi.
E invece tante foglie chiacchierine
parlano dell’autunno che ritorna
e che, sotto la pioggia fin fine,
di pampini e di bacche agile s’orna.

Marino Moretti

 

 

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AUTUNNO

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Raccolta di poesie sulla stagione autunnale

Maestramaria


 

AUTUNNO

 Il cielo ride un suo riso turchino

benché senta l’inverno ormai vicino.

Il bosco scherza con le foglie gialle

benché l’inverno senta ormai alle spalle.

Ciancia il ruscel col rispecchiato cielo,

benché senta nell’onda il primo gelo.

é sorto a piè di un pioppo ossuto e lungo

un fiore strano, un fiore a ombrello, un fungo

Marino Moretti


Piove piove dappertutto

Cielo grigio. Tempo brutto.
Piove, piove dappertutto.
Fan la doccia i fiorellini
nelle aiuole dei giardini
e, nell’orto, il seminato
beve l’acqua d’un sol fiato.
Io, se piove, non mi cruccio
vado a spasso col cappuccio.

http://www.filastrocche.it


Autunno

Il gatto rincorre le foglie
secche sul marciapiede.
Le contende (vive le crede)
alla scopa che le raccoglie.

Quelle che da rami alti
scendono rosse e gialle
sono certo farfalle
che sfidano i suoi salti.

La lenta morte dell’anno
non è per lui che un bel gioco,
e per…

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Filed under: scuola

Canti per Halloween

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Il fantasma Geremia

Ascolta


L’ amico mio fantasma

CORO:
In questa casa non si riesce a dormire
È tutto uno sferragliare di catene.

SOLISTA:
C’è la sedia che borbotta,
perché ha una gamba rotta
col ritratto di Zio Piero canta sempre
“Và pensiero”
La maniglia che sbadiglia
mentre il piano non fa piano
e perfino il lavandino.

CORO + SOLISTA:
quando beve, fa il ruttino

CORO:
No che in questa casa non c’è un po’ di pace.
Anche il mio cuscino parla ed è loquace.

SOLISTA:
E il vestito nell’armadio
spara forte la sua radio
Mentre in sala la credenza
guarda i film di fantascienza
Come giocano le porte
a chi sbatte un po’ più forte \
ed i fiori nell’aiuola.

CORO + SOLISTA:
Fino a sera, fan la “ola”!

CORO:
Si può sapere come mai non scappi via?
Perché non molli tutto e non vieni a casa mia?

CORO + SOLISTA:
Perché qui c’è l’amico mio fantasma
che dal ‘700 soffre d’asma
Si nasconde sulle scale perché vuole farti bù
ma respira così forte che lo senti prima tu.
Ma che forza quest’amico mio fantasma,
è un fantasmagorico ectoplasma
Lui adora i tortellini, può mangiarne un chilo e più,
e per questo il suo lenzuolo è sempre sporco di ragù.

CORO:
Ma non posso riferirvi quel che dice,
quando mamma poi lo mette in lavatrice.
(MUAHAHAHAHA)
Lo metto nello zaino e andiamo a scuola insieme,
così se vengo interrogato prendo “bene”

SOLISTA:
Perché è bravo a suggerire, senza farsi mai scoprire
Ed il compito di storia è il momento suo di gloria
Lui li ha conosciuti tutti, da Leonardo ai mammalucchi
mentre ad Alessandro il grande

CORO + SOLISTA:
Nascondeva le mutande!

CORO:
Ma tu lo sai che hai un amico eccezionale?
Me lo presti ad Halloween e a carnevale?

SOLISTA: No

CORO: perché?

SOLISTA: No

CORO: perché?

SOLISTA: Ho detto no
CORO: Perché, perché, perché?

CORO + SOLISTA:
Perché è mio quest’amico mio fantasma.
che dal ‘700 soffre d’asma
Si nasconde sulle scale perché vuole farti bù
ma respira così forte che lo senti prima tu.
Ma che forza quest’amico, Ma che forza quest’amico mio fantasma,
è un fantasmagorico ectoplasma
Lui adora i tortellini, può mangiarne un chilo e più,
e per questo il suo lenzuolo è sempre sporco di ragù.

CORO:
Ma non posso riferirvi quel che dice,
quando mamma poi lo mette in lavatrice.

SOLISTA:
Ma non posso riferirvi quel che dice,

SOLISTA + CORO:
quando mamma poi lo mette in lavatrice.

(MUAHAHAHAHAHAHAHA)

Testo: Mario Gardini – Musica: Giovanni Paolo Fontana – Roberto De Luca – Interpretata da: Erika Terragni

http://www.filastrocche.it

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Le streghe

E le streghe ballano
La danza per i maghi
Con un filtro magico
Per spaventare i draghi

Rit.
Gira, gira il mestolo
Tira su il coperchio
Fuoco, fuoco notte e dì
Le streghe fan così

Svuotano i barili
Bevendo a più non posso
Quando si ubriacano
Finiscono nel fosso

Rit.
Gira, gira il mestolo
Tira su il coperchio
Fuoco, fuoco notte e dì
Le streghe fan così

Due zampe di topo
Una coda di serpente
Quattro pipistrelli
Un ragno senza un dente
Quatto pipistrelli
Un ragno senza un dente
Questo filtro magico
è ancora più potente

http://www.filastrocche.it

Ascolta


NON HO PAURA DEL BUIO

Pietro Diambrini

Non ho paura del buio perché
tengo sempre una stellina con me,
non ho paura del buio che c’è,
tengo sempre la mia stellina con me.

Non ho paura del buio
se tu mi stringi la mano,
non ho paura perché
la mia stellina è accanto a me…

Non ho paura del buio perché
tengo sempre una stellina con me,
non ho paura del buio che c’è,
tengo sempre la mia stellina con me.

Con te, mia dolce stellina,
sarà ben presto mattina,
non c’è pericolo che
possa temere accanto a te…

Non ho paura del buio perché
tengo sempre una stellina con me,
non ho paura del buio che c’è,
tengo sempre la mia stellina con me.

È tua la luce che brilla
di più di ogni altra stella
e sai chiarire per me
la via tranquilla per crescere…

Non ho paura del buio perché
tengo sempre una stellina con me,
non ho paura del buio che c’è,
tengo sempre la mia stellina con me.

Ascolta

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La canzone della paura
Testo e musica di Mauro Becattini
Ero un bambino un po’ piccino.

E non dormivo nel mio lettino.

Perché la notte, che bimbo caro,

avevo paura del lupo mannaro!

E c’era sempre un vampiretto

che stava lì, vicino al letto:

oppure anche una strega nera

che andava a trovarmi quasi ogni sera!

 Ahum, Ahum, cosa si muove nel buio laggiù?

Ahum, Ahum, mi batte il cuore, mi fa bum bum!

 Ed una sera, vicino al letto,

s’era seduto un diavoletto:

accompagnato da un diavolino…

appollaiato sul tavolino.

Vicino al lume, per niente bello,

stava volando un pipistrello:

di quelli brutti, coi denti aguzzi,

che succhiano il sangue ai bambinuzzi…

 Ahum, Ahum, cosa si muove nel buio laggiù…

 Ma ancor più brutta e paurosa,

la strega Malefica è disgustosa:

col corvo nero abbarbicato,

ha fatto un urlo e m’ha svegliato!

Ma ecco che, in un angolino,

s’era nascosto Capitan Uncino:

e con un grido molto bestiale,

mi fa sentire ancor più male!

 

Ahum, Ahum, cosa si muove nel buio laggiù…

 

Rincantucciato nel mio lettino

chiamo la mamma e il mio babbino:

chiamo i fratelli e la sorella:

presto leggetemi una storiella!

 

E finalmente… non son più solo

e tutti i mostri prendono il volo.

Ora che sono in compagnia…

la mia paura la butto via !

La canzone della paura

Testo e musica di Mauro Becattini

Ero un bambino un po’ piccino.
E non dormivo nel mio lettino.
Perché la notte, che bimbo caro,
avevo paura del lupo mannaro!

E c’era sempre un vampiretto
che stava lì, vicino al letto:
oppure anche una strega nera
che andava a trovarmi quasi ogni sera!

Ahum, Ahum, cosa si muove nel buio laggiù?
Ahum, Ahum, mi batte il cuore, mi fa bum bum!

Ed una sera, vicino al letto,
s’era seduto un diavoletto:
accompagnato da un diavolino…
appollaiato sul tavolino.

Vicino al lume, per niente bello,
stava volando un pipistrello:
di quelli brutti, coi denti aguzzi,
che succhiano il sangue ai bambinuzzi…

Ahum, Ahum, cosa si muove nel buio laggiù…

Ma ancor più brutta e paurosa,
la strega Malefica è disgustosa:
col corvo nero abbarbicato,
ha fatto un urlo e m’ha svegliato!

Ma ecco che, in un angolino,
s’era nascosto Capitan Uncino:
e con un grido molto bestiale,
mi fa sentire ancor più male!

Ahum, Ahum, cosa si muove nel buio laggiù…

Rincantucciato nel mio lettino
chiamo la mamma e il mio babbino:
chiamo i fratelli e la sorella:
presto leggetemi una storiella!

E finalmente… non son più solo
e tutti i mostri prendono il volo.
Ora che sono in compagnia…
la mia paura la butto via !

Fonte

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Festa dell’ albero

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Festa dell’ albero:poesie

Maestramaria

paesaggio con stuzzicadenti- lavoretto scuola

FILASTROCCA DEGLI ALBERI

Alberi verdi, rossi e gialli
coprite il cielo come mantelli.
Vi veste la primavera
di mille colori
e l’aria profumate
con i vostri fiori.
In autunno
perdete le foglie
vi preparate a dormire
perché l’inverno sta per venire.
Arriva di nuovo
la bella stagione
il tempo migliora,
il cielo si colora,
e voi alberi spogli
tornate a vivere
con nuovi germogli.

Classe 2^B, Ozieri”S.Gavino”

Fonte


Festa a scuola
Mamma, lo sai che abbiamo fatto festa
a scuola, stamattina? Allineati
dapprima; e poi, con il maestro, in testa
a piantar gli alberelli siamo andati.
E ne abbiamo piantati un per ciascuno,
ma bello come il mio non è nessuno:
svelto, diritto, a cuspide perfetta,
verde cupo nel folto e chiaro in vetta.
Un per ciascuno, eravamo in cento:
Ora cento alberelli al sole, al vento,
come fiere sentinelle se ne stanno…
e pensa che bel bosco diverranno!

(L…

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Filed under: scuola

Poesia e disegni su Halloween

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Schede da colorare su Halloween:

  • Discriminiamo grandezze e coloriamo i fantasmini come indicato 
  • Riconosciamo e completiamo alcuni simboli di Halloween.

i-fantasmini la-notte-di-halloween

 

Ecco una simpatica e facile filastrocca da memorizzare.

IL FANTASMINO

SONO UN FANTASMINO
BIANCO E BIRICHINO,
TRA UNO SCHERZETTO E UN DOLCETTO
MANGIO TANTI CONFETTI,
MI PIACE GIOCARE A NASCONDINO
CON I BAMBINI,
MI NASCONDO E FACCIO BUUU
E LA PAURA NON C’E’ PIU’.

Maestramaria

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Poesia per  vincere la paura e per affrontare il tema delle emozioni a scuola.

Per vincere la paura

se ci pensi un momento,

la paura è fatta di vento.

La paura sta in un pensiero:

a volte grigio e a volte è nero.

Chiudi gli occhi,pensa ai colori:

dentro al buio che c’è là fuori

non c’è nessuno che può far spavento!

La paura è fatta di vento!

P. Gastaldi – O. Tonelli

Simpatico e divertente  lavoretto per Halloween :il fantasma dispettoso

 

fantasma

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