Rosa e Carolina Agazzi nascono a Volongo (1866 – 1870), comune Cremonese.
L’infanzia delle due sorelle trascorse nella casa dello zio arciprete tra caldi ideali della famiglia, patria,religione. Dopo aver frequentato studi nella scuola di Brescia iniziano il loro percorso di insegnamento a Nave, borgata rurale della stessa città. Su suggerimento di Pietro Pasquali, il loro direttore, decidono di fondare una nuova scuola materna a Mompiano nel 1896:100 bambini in una sacrestia, dove si stabilisce spontaneamente il principio dell’aiuto reciproco: ogni grandicello aiuta e assiste uno più piccolo.
Gli esercizi di vita pratica conferiscono alla scuola lo spirito e l’atmosfera domestica così come il giardinaggio che i bambini praticavano. I contrassegni, nati a Forcello, rappresentano sussidi di osservazione perchè, a ciascuno di essi, corrispondono cose vere. Negli asili del tempo esistevano già gli armadietti per appendere le cose del bambino e questi armadietti erano contrassegnati da numeri. Rosa Agazzi ebbe l’idea di sostituire i numeri con un simbolo o un oggetto. Simboli e disegni però dovevano essere utilizzati secondo gradualità. Per il bambini piccoli (3 anni) dovevano venire usate le immagini di oggetti vari ma con nome bisillabe. Per i bambini medi (4 anni) oggetti della vita pratica, di parole trisillabe. Infine, per i bambini più grandi (5,6 anni) figure geometriche con parole plurisillabe.Secondo l’Agazzi, l’uso dei contrassegni, abituava il bambino a tenere in ordine e a riconoscere le proprie cose e a sistemare le proprie idee e a sviluppare il linguaggio.
Il modello della loro scuola ebbe molto successo e inaugurò l’era dell’attivismo italiano.
Il bambino per le sorelle Agazzi doveva vivere a scuola un ambiente familiare, deve stimolare la sua creatività mentre l’educatrice riveste un ruolo di madre. A tal proposito Carolina nel 1906 pubblica un opuscolo di consigli alle mamme e sulla collaborazione tra famiglia e scuola in cui esprimeva i compiti dell’asilo che, doveva offriva una vita di movimento ordinata in una forma di educazione in cui i piccoli si muovono continuamente purchè sia “per fare” qualcosa. Era fondamentale l’asilo anche per imparare la lingua italiana e prepararlo così alla scuola elementare. Seguivano poi i compiti della famiglia che, considerato che all’asilo imparavano a lavarsi, a prepararsi a spolverare, non lo doveva sostituire in queste incombenze. Il metodo come esperienza e intuizione è il protagonista di tutto il percorso di apprendimento del bambino. I bambini vengono avvicinati principalmente al giardinaggio e alla cura degli animali, imparano così ad avere un rapporto positivo anche con l’ambiente. Le attività pratiche non si limitano all’educazione al fare ma assumono anche dimensione estetica in quanto, oltre a sviluppare il principio fondamentale dell’ordine, sviluppano anche il senso dell’armonia e della bellezza
La scuola materna deve essere progettata in modo tale che rispecchi l’ambiente familiare, non c’erano banchi, non si alzava la mano, non aveva etichette ed era sciolta dalle convenzioni tradizionali,
quindi organizzata, sotto molti aspetti, come una piccola casa, dove il bambino può svolgere attività domestiche come a casa propria. La scuola materna è una scuola in cui soprattutto si agisce, si parla, si vive come in famiglia.
Il materiale didattico era costituito quindi da:
• un giardino: con animali e piante.
• museo delle cianfrusaglie: una sala adibita a museo che raccoglie materiali ritrovati dai bambini come spaghi, rocchetti e sassolini. Tutto il materiale era riunito per forma,colore,funzione,grandezza e stimolavano l’osservazione,la logica,la classificazione la sensorialità, somiglianza/dissomiglianza, forme geometriche, esercizio linguistico.Il materiale veniva definito dalle sorelle “cianfrusaglie senza brevetto”, proprio perchè era ciò che i bambini possedevano e portavano nelle tasche perciò non preordinato e prestabilito. L’educatrice oltre ad avere un gran cuore e amare i bambini doveva insegnare con ottimismo, avere un gran senso del dovere, di ordine e doveva creare a scuola un clima di sicurezza e stabilità
• Contrassegni di cui sopra.
Riferimenti:
Il metodo delle Sorelle Agazzi Ed. La Scuola
https://it.wikipedia.org/wiki/Sorelle_Agazzi